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🎴 Panico da manga in Giappone: un fumetto del 1999 svuota i voli per Tokyo

Tokyo, luglio 2025 – In un’estate in cui il Giappone si preparava ad accogliere un’ondata di turisti da tutto il mondo, è bastato un manga pubblicato 26 anni fa per scatenare un’ondata di panico tra i viaggiatori. Il fumetto in questione? The Future I Saw (Mirai no Watashi ga Mita Yume), dell’illustratrice giapponese Ryo Tatsuki. La profezia contenuta in quelle pagine è riemersa come un virus virale su TikTok e social asiatici: un potente terremoto e uno tsunami devastante previsti per il 5 luglio 2025.

Il risultato? Un crollo fino all’83% delle prenotazioni aeree verso il Giappone da Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud, accompagnato da cancellazioni last-minute, panico nei forum di viaggio, e persino un’impennata nella richiesta di assicurazioni viaggio “catastrofi naturali”.

📘 Il manga che ha seminato il terrore


Pubblicato nel 1999, The Future I Saw è un fumetto semi-autobiografico dove l’autrice racconta una serie di sogni premonitori che si sarebbero poi avverati con sorprendente precisione. Tra questi, il terremoto di Kobe (1995) e il tragico tsunami del 2011.

La pagina incriminata mostra una data precisa: 5 luglio 2025, accompagnata da immagini di onde e palazzi crollati. Per molti è stata solo una coincidenza, per altri – specie tra le giovani generazioni asiatiche molto sensibili al simbolismo e alla spiritualità – è bastata a convincerli a rimandare il viaggio in Giappone.


✈️ Il crollo delle prenotazioni e la reazione delle autorità


Le compagnie aeree con rotte tra Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e il Giappone hanno registrato una flessione storica nella settimana tra il 1° e il 7 luglio 2025, con alcuni voli addirittura cancellati per mancanza di passeggeri.I dati parlano chiaro:

  • –83% di prenotazioni su alcune rotte da Seul e Taipei verso Tokyo;

  • Cancellazioni di massa nei tour organizzati;

  • Call center sommersi da richieste di rimborso.

Il Ministero del Turismo giapponese ha cercato di rassicurare i viaggiatori con comunicati ufficiali, mentre l’Agenzia Meteorologica ha ribadito che non esistono segnali sismici premonitori né alcuna emergenza attiva.


🌍 Paura, psicologia collettiva e cultura pop


Questo episodio offre uno spunto interessante su come la cultura pop giapponese influenzi profondamente l’immaginario collettivo, specialmente in Asia orientale. Il Giappone, pur essendo uno dei Paesi più tecnologicamente avanzati, è anche un luogo dove superstizione e razionalità convivono, e dove i manga – forma d’arte popolare e potente – possono avere un impatto enorme anche sul comportamento delle masse.

Non è la prima volta che profezie “pop” scatenano reazioni reali: basti pensare ai panic-buying dopo le previsioni Maya del 2012 o al panico climatico scatenato da alcuni video virali negli USA.


📸 L’impatto sui viaggiatori e sul turismo


Molti viaggiatori hanno raccontato di aver modificato i propri piani last-minute, scegliendo mete alternative come Corea del Sud, Vietnam o Filippine.Altri hanno scelto di restare in Giappone ma evitare Tokyo e la zona del Kanto, preferendo città dell'entroterra o dell’Hokkaido, considerate “più sicure” in caso di tsunami.

“Avevamo programmato di essere a Tokyo proprio il 5 luglio. Quando mia madre ha letto la notizia online, ha prenotato un volo per Bangkok lo stesso giorno.”– Lucas, 27 anni, viaggiatore da Taipei

🤯 Una lezione per il turismo moderno?


Questa vicenda mostra quanto la percezione e la viralità online possano influenzare il turismo globale, al di là dei fatti oggettivi.Oggi, un post su TikTok o una vignetta virale possono avere più impatto di un bollettino meteo ufficiale.

Per chi lavora nel turismo o crea contenuti di viaggio, è un campanello d’allarme: monitorare le tendenze culturali e sociali è ormai fondamentale, anche per capire e anticipare il comportamento dei viaggiatori.


🔮 E il 5 luglio?


Se stai leggendo questo articolo dopo il 5 luglio 2025, saprai com’è andata.Ma indipendentemente da ciò che è successo, questa storia resta un esempio perfetto del potere che le storie – reali o disegnate – possono avere sul mondo reale.


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