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Il Fushimi Inari, l'attrazione turistica più bella di Kyoto?

Il Giappone offre una straordinaria varietà di luoghi affascinanti e avvolti da un'aura di mistero. Tra questi, i suoi santuari, immersi tra fitte foreste e imponenti montagne, colpiscono profondamente per la loro bellezza e l'atmosfera solenne che li caratterizza.

Uno dei santuari più celebri e amati è il Fushimi Inari Taisha, un complesso shintoista che si estende lungo un'intera montagna, situato nella zona sud-orientale di Kyoto. Questo luogo iconico, noto per i suoi suggestivi tunnel di torii rossi e per le numerose statue di volpi che lo popolano, è tra le destinazioni più visitate e fotografate del pianeta.

Scopriamo insieme la sua storia e le peculiarità che lo rendono unico.



Come raggiungere il santuario


Il santuario Fushimi Inari si trova a breve distanza da Kyoto ed è facilmente accessibile grazie alla linea ferroviaria che collega Kyoto a Nara. Le stazioni più vicine sono due: JR Inari Station e Keihan Fushimi Inari Station. Le due linee ferroviarie offrono opzioni diverse a seconda del punto di partenza: la Keihan è ideale per chi proviene da Osaka o dal quartiere di Sanjo a Kyoto, mentre la JR è perfetta per chi parte dalla stazione centrale di Kyoto o desidera usufruire del JRPass.


Il significato del Fushimi Inari Taisha


Il santuario è dedicato a Inari, la divinità shintoista del riso e dell'abbondanza, considerato oggi anche il protettore degli affari e del commercio. Per questo motivo, è particolarmente venerato da imprenditori e uomini d'affari in cerca di prosperità.

Un elemento distintivo dei santuari dedicati a Inari sono le numerose statue di volpi, ritenute i suoi messaggeri. Alcune di queste sculture stringono tra i denti una chiave, simbolo degli antichi magazzini di riso.

Nonostante in tutto il Giappone esistano oltre quattromila santuari dedicati a questa divinità, il Fushimi Inari Taisha rimane il più famoso e visitato. Scopriamo il motivo!



Le 2 leggende sul Fushimi Inari


Leggenda 1: Secondo la tradizione, nel VIII secolo, durante il regno dell’imperatore Tenmu, il Giappone stava affrontando una grave carestia. Per placare la crisi, l’imperatore decise di offrire sacchi di riso alla divinità Inari, sperando di garantire un raccolto abbondante per il popolo.

Dopo l’offerta, la leggenda narra che una volpe bianca (ovvero la kitsune in giapponese) apparve e corse verso la cima del Monte Inari, un chiaro segno che lo spirito della divinità aveva accettato il dono. Poco dopo, i raccolti migliorarono, e la gente attribuì il miracolo alla benevolenza di Inari.

I mercanti e gli artigiani giapponesi iniziarono col tempo a pregare al santuario per ottenere successo negli affari. Per mostrare gratitudine quando le loro imprese prosperavano, essi donavano torii  al santuario.

Si dice che Ogni torii sia finanziato da un’azienda, un negoziante o un privato come segno di riconoscenza per il successo ricevuto grazie alla benedizione di Inari. Il nome del donatore è inciso sulla parte posteriore del torii, rendendolo non solo un’icona spirituale, ma anche un simbolo di investimento e riconoscenza.


Ma esiste anche un’altra leggenda legata al Fushimi Inari.





Leggenda 2: Si racconta che un antico imperatore del Giappone fosse molto preoccupato per la salute della madre, la cui vita sembrava giungere al termine. Disperato, l’imperatore si rivolse alle divinità per chiedere un modo per prolungare la sua vita.

Un giorno, un messaggero divino, identificato come una volpe bianca (kitzune), sacra ad Inari, apparve in sogno all’imperatore. La creatura gli disse che se avesse offerto riso e preghiere al Monte Inari, sua madre avrebbe ottenuto più tempo su questa terra.

L’imperatore, senza esitare, ordinò che venissero fatte offerte di riso sacro sulla cima del monte. Poco dopo, la salute di sua madre migliorò, e la sua vita si allungò di molti anni.

Per gratitudine, l’imperatore fece erigere un santuario dedicato a Inari sul Monte, che col tempo divenne il famoso Fushimi Inari.

Ed anche in questa storia, col passare del tempo, i mercanti quando i loro affari prosperavano donavano i torii al santuario del dio, in segno di gratitudine.


La storia di Fushimi Inari


La fondazione del santuario risale al 711, quando la famiglia Hata eresse un primo tempio sulla cima del monte Inari. A quel tempo, Kyoto non era ancora stata designata come capitale, eppure questo luogo già svolgeva un ruolo chiave nel culto di Inari. Nei secoli successivi, il santuario venne ampliato con nuove strutture ai piedi della montagna e l'aggiunta di numerosi altari minori.

Nel 942, il Fushimi Inari Taisha fu riconosciuto tra i santuari shintoisti più importanti del Giappone. Tuttavia, durante la rivolta di Onin, subì una totale distruzione insieme a gran parte di Kyoto.

La ricostruzione del santuario principale avvenne nel XV secolo e segnò l'inizio di un nuovo periodo di prosperità per l'intero complesso. Grazie alla sua rilevanza storica, artistica e religiosa, il Fushimi Inari Taisha è stato dichiarato Tesoro Nazionale nel 1909.

Numerose leggende avvolgono questo luogo: si dice, ad esempio, che spargere la terra del santuario sui propri campi possa garantire un raccolto abbondante, o che portare con sé dell'inari sushi durante la scalata alla montagna possa farlo svanire misteriosamente.


Il "Senbon Torii" del Fushimi Inari Taisha



Ciò che rende davvero iconico il Fushimi Inari Taisha è la presenza dei suoi migliaia di torii rossi, che creano lunghi e affascinanti tunnel nel cuore della foresta. Generalmente, i santuari shintoisti dispongono di pochi torii, poiché questi segnano il confine tra il mondo umano e quello divino.

Ma perché il Fushimi Inari ne ha così tanti?

Questi portali vengono donati da aziende, commercianti e professionisti che, in cambio di un'offerta considerevole, vedono inciso il proprio nome sulle colonne del torii. Si ritiene che questa pratica porti prosperità negli affari grazie alla benedizione di Inari.

Questo percorso è chiamato "Senbon Torii", che significa "Mille Torii", sebbene il numero effettivo sia in costante cambiamento, con nuovi torii che vengono aggiunti e altri rimossi ogni giorno.

Passeggiare tra questi portali regala un'esperienza unica e suggestiva: man mano che si avanza, la montagna di Inariyama avvolge i visitatori in un'atmosfera silenziosa e mistica, interrotta solo dal fruscio del vento tra gli alberi e dallo scorrere delle fonti d'acqua.


Dove conducono i torii?


Seguendo il sentiero per circa un'ora, si raggiunge il piccolo santuario sulla cima del monte. Nonostante il suo aspetto semplice, è qui che risiede la divinità Inari.

Molti visitatori si fermano all'inizio del percorso, temendo la fatica dell'ascesa. Tuttavia, chi prosegue oltre può godere di una pace assoluta e di una vista spettacolare. Il ritorno offre un itinerario alternativo lungo il versante opposto della montagna, dove si trovano numerosi altari minori e statue di volpi scolpite nella roccia, creando un panorama davvero incantevole.



Quando visitare il santuario


Il Fushimi Inari Taisha è aperto tutto il giorno, tutti i giorni. Può essere visitato persino di notte, per chi non teme incontri con cinghiali e scimmie.

I momenti migliori per esplorarlo sono all'alba e al tramonto, quando la luce soffusa filtra tra gli alberi creando un'atmosfera magica. Per chi vuole acquistare amuleti o gustare una tazza di tè verde nei negozi locali, l'orario ideale è tra le 10:00 e le 16:00.

Nei mesi estivi, la fitta vegetazione offre un po' di riparo dal sole, ma il caldo e l'umidità di Kyoto possono essere intensi: se pianificate di percorrere l'intera montagna, assicuratevi di portare abbastanza acqua.


Eventi e dintorni


Le celebrazioni più importanti al santuario includono il Capodanno, con la tradizionale prima preghiera dell'anno (hatsumoude), e il Sangyō-sai, l'8 aprile, in cui si rendono omaggi a Inari con danze e offerte.

Ma il quartiere di Fushimi ha molto altro da offrire! Questa storica zona di Kyoto è famosa per le sue 40 distillerie di sake, che sfruttano le limpide sorgenti locali. Qui si trova il Museo Gekkeikan Okura, che racconta la tradizione della produzione del sake, offrendo anche degustazioni.

Inoltre, si può visitare il Teradaya Inn, una locanda storica frequentata dal leggendario samurai Sakamoto Ryoma.

Insomma, Fushimi è una tappa imperdibile per chi visita Kyoto!


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