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Immagine del redattoreTommaso Santi

Il Viaggiatore che venne Sequestrato 2 volte dai Pirati!

Aggiornamento: 6 giorni fa



Avete presente quel detto in cui si dice che un fulmine non colpisce mai 2 volte nello stesso punto? beh diciamo che è molto improbabile ma non impossibile. Ora provate a sostituire la parola fulmine con pirati e “stesso punto” con skipper tedesco ed avrete la rappresentazione della storia che sto per raccontarvi.

Ebbene si, Jurgen Kantner è proprio l’uomo che si trova in mezzo alla tempesta e viene colpito 2 volte dai fulmini, o per meglio dire, in questo caso dai Pirati!

Quando sei un puntino minuscolo che naviga attraverso i 7 mari ed oltre, ci vuole una discreta quantità di sfiga per essere intercettato non 1 ma ben 2 volte negli anni da quelli che una volta sarebbero stati una ciurma di bucanieri stile pirati dei caraibi, ma che oggi invece sono diventati molto peggio… ovvero dei feroci sequestratori e terroristi senza scrupolo.



 Se ve lo state chiedendo, chi era Jurgen Kantner nella vita?! sicuramente non una persona comune! il vecchio Jurgen era uno di quei lupi di mare che si sentiva più a suo agio con i piedi in una barca piuttosto che sulla terra ferma. come professione faceva lo skipper ed aveva passato gran parte della sua vita per mare assieme alla moglie, l’ inseparabile Sabine Merz. insieme avevano passato più di trent’anni a solcare le acque degli oceani con la loro “the Rockall”, una barca a vela di 15 metri con uno scafo in acciaio, pensato per resistere anche alle tempeste più violente, il che li rendeva dei tedeschi solo sulla carta, la loro casa in realtà era quella barca. i due si erano adattati ad una vita frugale, trovando più confortevole dormire su delle amache nella stiva che su un letto vero, e pescandosi il cibo direttamente dal mare. Ciò non significa che la coppia fosse tra virgolette povera, tutt’altro, il Signor Kantner amava talmente la vita in mare che ovviamente ne aveva fatto anche il suo lavoro! conosceva così bene gli scafi che era in grado di riparare qualsiasi barca, e credetemi, avendone una so bene quanto si faccia pagare questa gente per dei lavori di meccanica, soprattutto se stiamo parlando di imbarcazioni di una certa stazza. inoltre a parte aggiustarle il signor kantner spesso faceva lo skipper, per conto di persone ricche che avevano una barca importante e volevano limitarsi a godersi la vacanza, oppure organizzava esperienze di viaggio per la gente direttamente nella sua barca, anche questi lavori molto ben pagati!



Arrivati a 60 anni edavendo messo via dei risparmi dai vari lavori, la coppia dei Kantner iniziò a dedicarsi a dei viaggi di piacere piuttosto che di lavoro, andando a prediligere da veri esploratori delle mete esotiche e sempre più distanti dalle acque tedesche o dal mediterraneo. e da buoni tedeschi le loro rotte spesso puntavano verso destinazioni con un clima più mite confronto a quello del duro inverno tedesco.

La voglia di viaggiare di questi due infermabili esploratori non conosceva limiti! tanto che dalla Grecia decisero di attraversare il canale di Suez e puntare verso l’Asia. ma come ben sapete amici miei, se si segue quella rotta bisogna tenere gli occhi particolarmente aperti, perchè sono stati fin ora numerosi gli attacchi da parte dei pirati nel corno d’africa… e come forse già immaginerete i Kantner non hanno avuto la fortuna di passare inosservati in quelle acque infernali.

In un intervista per un giornale di appassionati di navigazione, Jurgen disse che sapeva bene a cosa andava incontro e testuali parole “sarebbe stato quasi un suicidio". Disse anche che aveva considerato di far installare una torretta mitragliatrice sulla prua dell’imbarcazione ma “la faccenda lo inquietava parecchio”, anche perchè essendo armato, in caso di abbordaggio da parte dei pirati sarebbero aumentate le probabilità che questi gli aprissero il fuoco contro prima di salire in barca.


Comunque, nell’estate del 2008, il nostro Jurgen stava proprio navigando nella zona del corno d’africa e si trovava a largo delle acque dello Yemen quando da lontano iniziò a vedere dei puntini che si palesarono all’orizzonte, Kantner sperava fossero semplicemente dei pescatori ma in cuor suo iniziava a temere il peggio, quindi decise di provare la fuga, ma purtroppo questi puntini si facevano sempre più grandi, iniziando a prendere forma, quella delle speedboat, barche velocissime e cariche di feroci pirati somali! Kantner ricorda che fu una situazione violenta ma non ci furono spargimenti di sangue, la coppia venne legata e rapita assieme alla barca, vennero tenuti in ostaggio per mesi.



I pirati volevano una somma a 5 zeri per il riscatto dei coniugi, di fatto era gente talmente povera che in un certo senso darsi alla pirateria era uno degli unici modi per rincorrere il sogno occidentale della ricchezza istantanea.

Durante il sequestro i Kantner provarono più volte a chiedere aiuto ai locali del villaggio, ma la gente semplicemente li ignorava sapendo che parte dei soldi dell’eventuale riscatto sarebbero arrivati anche a loro.


Nonostante la politica della germania sia quella di non cedere alle richieste di questi vili criminali, soprattutto per non finanziare le loro attività, dopo 52 giorni di prigionia si riuscì a riportare la coppia in salvo grazie al lavoro delle intelligence di governo. Quello che sappiamo è che un riscatto venne pagato, ma i Kantner dissero che non si poteva e si doveva rivelare la cifra.


Voci di corridoio dicono si aggirasse sul mezzo milione di euro.


Una volta salvati e riportati in patria Jurgen e Sabine si promisero che se gli fosse successa nuovamente un’esperienza del genere si sarebbero uccisi prima di essere catturati. La coppia non ha mai rivelato chiaramente che genere di violenze gli siano state inflitte dai pirati somali.

A questo punto i due, trovandosi senza barca provarono a rifarsi una vita stando sulla terra ferma, ma come disse Jurgen in una successiva intervista, non erano fatti per quella vita la. Dopo tutti quegli anni per mare non avevano più nessun amico ne contatto, ed a 60 anni passati era difficile per loro intraprendere una nuova carriera lavorativa.

I mesi passavano e la coppia faceva fatica a rimettersi in piedi anche dal punto di vista economico.. considerate che la Rockall era anche la loro casa. finchè un giorno Jurgen ricevette una telefonata da qualcuno che li contattava per dirgli che la loro imbarcazione era stata recuperata ed era tenuta alla fonda del porto di Berbera (Somaliland).

In quel momento a Kantner scesero le lacrime agli occhi per la felicità e senza pensarci due volte corse da Sabine a raccontare la notizia. in tempo record i due decisero di fare le valige ed andare a distanza di un anno a riprendere la loro tanto amata barca, pur sapendo di correre nuovamente contro a dei rischi enormi.

La coppia arrivata a Berbera passò mesi in porto a riparare la barca, aiutata da un locale che traduceva da tedesco a somalo, un po’alla volta i danni subiti si trasformarono in cicatrici, Jurgen con la sua esperienza conosceva il modo di sistemare qualsiasi parte della barca, pur trovandosi in un luogo in cui non è scontato trovare facilmente i ricambi.



In questo periodo un giornalista raggiunse addirittura la coppia per intervistarla e chiedergli come fosse per loro essere ritornati in un posto nel quale avevano dei così brutti ricordi. Kantner rispose:


"They think that I'm insane, they call me the crazy white guy or the mad German sailor but they don't know how important my boat is to me,” "This is my life and it's wonderful. I have all my things on my boat and I travel to many places in the world. Sailing is how I want to live and die,”


alla domanda "cosa pensi di fare per uscire dal porto e non essere assaltato nuovamente dai pirati?” Jurgen "I know it's dangerous sailing off into Somali waters and I have no private security guarding me but I pray to God that pirates won't get me again. It's a little bit like suicide". sicuramente la coppia aveva un piano per uscire dal porto nel modo più invisibile possibile, ma non volevano raccontarlo.

 If I get there safely, me and my wife will take a week-long holiday, just resting. And I really hope the pirates don't catch me because this time no-one will pay and everybody will tell the pirates: 'Keep him’."


E potete credermi, qualche giorno dopo jurgen fece esattamente quello che aveva appena detto, assieme alla moglie, riuscirono a passare quelle acque inosservati, probabilmente navigando di notte ed a luci spente per allontanarsi dalla costa somala il più velocemente possibile.

Dopo essersi allontanati dal corno d’africa la coppia puntò dritta verso i paesi d’oriente, lasciando alle spalle i brutti ricordi e continuando felice la navigazione verso la loro destinazione.


Ecco, vorrei che questa storia finisse esattamente così ma ricordate come era iniziata?? sappiate che i fulmini purtroppo possono colpire eccome lo stesso punto 2 volte!!


Infatti, come se i 52 giorni di ostaggio non fossero bastati alla coppia, mentre si trovavano nel sud delle filippine, nelle acque del mar di Sulu, vennero nuovamente attaccati dai pirati!


Questi ultimi facevano parte del gruppo terrorista jihadista Abu Sayaff, noto per essere il responsabile della maggior parte degli attacchi terroristici nel sud est asiatico.

è successo tutto in modo molto rapido, tanto che si venne a sapere del rapimento solamente dopo il rilascio del video per la richiesta di riscatto.



Fu shockante quello che avvenne dopo la diffusione del video, in cui appariva solamente Jurgen, con la barba incolta e dallo sguardo atterrito, probabilmente perchè sapeva quanto sarebbe stato difficile che la germania pagasse nuovamente una taglia da 600.000$ per il suo riscatto, o forse perchè stava pensando alla sua Sabine (che non era presente nel video).

La Rockall venne ritrovata più di una settimana dopo che se ne andava alla deriva in mezzo al mare.

Sulla barca c’erano i segni evidenti di uno scontro a fuoco avvenuto durante l’abbordaggio, questa volta i Kantner avrebbero fatto di tutto per non essere ricatturati e rivivere quell’orribile trauma, quindi si erano procurati dei fucili da caccia per difendersi.

Stando alle parole di un portavoce di Abu Sayaff furono i Kantner ad aprire il fuoco per primi, e così cominciò lo scontro. 


Quando la marina rinvenne la barca non aveva idea che a bordo ci fosse ancora il corpo della signora Merz, freddata e lasciata la dai pirati mentre cercava di respingerli a colpi di fucile.

La moglie di Jurgen venne abbandonata perchè priva di valore per i pirati. Mentre nel video sul suo riscatto, Kantner diceva che per i 600.000$ c’era una deadline di una settimana.


Da quel momento, la marina del governo filippino e le forze dell’ONU concentrarono tutte le energie disponibili in una missione di salvataggio. Jurgen si trovava ormai solo in balia di alcuni pazzi terroristi musulmani, il governo tedesco rimaneva fermo nella sua posizione di non pagare i riscatti e quindi la vicenda si era trasformata in una corsa contro il tempo da parte delle forze dell’ordine congiunte. in pochi giorni la marina filippina scatenando la sua ferocia raggiunse una notevole serie di obiettivi, eliminando e distruggendo molti avamposti nemici, ed ottenendo passo dopo passo sempre più informazioni sulla presunta posizione di Jurgen.


Ma proprio quando tutti cominciavano a sperare, che Abu Sayaff rilasciò un nuovo video. questa volta Jurgen appariva legato ed immobilizzato, dietro di lui c’era un uomo incappucciato con una spada, Kantner con una voce flebile diceva che ormai il tempo era scaduto e per lui sarebbe finita… 


Purtroppo non tutte le storie vere hanno un lieto fine, ma sono comunque degne di essere raccontate.

Il corpo del marinaio tedesco venne recuperato e rimpatriato una settimana dopo l’uscita del secondo video. nello scontro per espugnare l’avamposto ci furono 18 feriti per la marina e 14 morti per i terroristi.

Il ministro della difesa filippino fece le sue scuse pubbliche a ciò che rimaneva della famiglia per non essere riuscito a salvare in tempo l’ostaggio. inoltre questa storia servì ad attirare maggiormente attenzione da parte degli aiuti internazionali, che hanno promesso di intensificare assieme al governo filippino gli sforzi per estirpare del tutto la piaga dei pirati presente ancora oggi.


Questa storia e questi fatti sono realmente accaduti tra il 2008 ed il 2016, non penso ci sia una morale da tirare fuori, ma solo degli spunti da trarre per riflettere, specialmente per gente come noi che è amante dei viaggi e della vita all’insegna dell’esplorazione. 

Personalmente mi sembra assurdo che nel 2024 esistano ancora la pirateria ed il terrorismo, ma purtroppo il mondo è un posto pieno di gente malvagia, per cui quello che posso dire nel mio piccolo, per quanto banale, è di fare molta attenzione e documentarsi bene sulla situazione geopolitica dei luoghi che stiamo per andare ad esplorare. nonostante siano i luoghi più belli del mondo a volte alcuni paradisi terrestri possono nascondere l’inferno, dunque siate consapevoli dei rischi che ci sono e la cosa più efficace che possiamo fare per eliminare questo male è proprio lasciarlo isolato! così anche quelli che oggi sono passati alla pirateria pur di fare soldi saranno costretti a tornare a fare i pescatori! per come la vedo io questo potrebbe forse essere un deterrente per i pirati.

Ora voglio sapere la vostra opinione: cosa avreste fatto voi al posto di Jurgen kantner dopo il primo rapimento? sareste tornati all’avventura oppure no? in più, come eliminereste la pirateria nel mondo? scrivetelo nei commenti che io oggi mi fermo qui e lascio a voi la parola.

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