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Immagine del redattoreTommaso Santi

Esiste ancora la pirateria oggi? e se si, dov'è concentrata?



Quando ai giorni nostri sentiamo parlare di pirateria, è molto più probabile che ci si riferisca alla pirateria informatica che quella marittima, perchè nella nostra testa è una cosa così lontana, che è come se fosse un problema del passato, che non esiste più, dato che non ne sentiamo mai parlare.

invece la realtà amici miei è ben differente. al giorno d’oggi la pirateria in mare è molto diffusa e negli ultimi anni sta pure aumentando l’attività dei pirati! pensate che vengno registrati ufficialmente più di 150 attacchi l’anno!

Sarà perchè ormai hanno visto OnePiece in tutto il mondo, e presi da una voglia irrefrenabile di trovare il tesoro di gold roger si stanno dando alle scorribande lungo i 7 mari?! 

Sarebbe bello fosse per un motivo così romantico… ma la vera pirateria è diversa dalla finzione dei cartoni o delle serie Netflix, ed ormai è diversa pure da quella che studiamo nei libri di storia, o per lo meno, il progredire dello sviluppo tecnologico ha fatto si che cambiassero gli strumenti a disposizione dei pirati rendendoli molto più pericolosi di una volta. anche gli obiettivi di questi criminali stanno cambiando, portandoli a commettere dei crimini sempre più sanguinosi.

Se all’epoca dei corsari, che spesso venivano ingaggiati dagli stessi governi, la maggior parte dei pirati si focalizzava sull’assalto ai danni di imbarcazioni commerciali per reclamarne la merce, oggi questo avviene sempre di meno, dato che le grandi navi cargo sono veramente difficili da assaltare, sia perchè son spesso protette dai convogli delle marine, sia perchè dispongono di milizie private, infine queste navi son talmente grandi che creano delle difficoltà logistiche non da poco… provate a pensare di essere su una speedboat da 10 metri e provare a salire su una giganave da 150 metri che viaggia a tutta forza e vi spara un mix di proiettili e getti d’acqua ad alta pressione che vi affondano in poco tempo. per quanto il bottino sia immenso non è mica un impresa semplice.

Quindi la pirateria purtroppo essendo una pratica infame ha scelto di puntare su vittime più facili e deboli, quali le piccole imbarcazioni di pescatori o le barche turistiche. Lo scopo di questi attacchi la maggior parte delle volte è di sequestrare le persone per poi chiederne il riscatto. come vi dicevo questa pratica è in continuo aumento, specialmente da dopo il covid, ed al giorno d’oggi ci sono delle acque che son diventate veramente pericolose per via della pirateria.



le 3 principali zone di attività che ho individuato sono: i caraibi, nelle quali acque i pirati girano ormai da secoli, il corno d’africa, in particolare nelle acque somale, dato che è una zona di passaggio obbligata per chiunque voglia passare dall’asia all’europa senza dover circumnavigare l’intera africa, usando quindi il canale di Suez. Ed infine la parte sulla quale mi voglio focalizzare io, dato che i nostri video spiegano principalmente come viaggiare in Asia, cioé la zona del mar meridionale filippino, le cui acque confinano anche col borneo indonesiano e la Malesia, ovvero il mare delle isole di Sulu e Mindanao. anche in questo caso la pirateria è un fenomeno che ha origini storiche, vi sono memorie di attacchi sin da quando i conquistadores spagnoli presero il controllo delle filippine, e le popolazioni locali che gli erano ostili, si nascondevano in queste acque poco profonde e costellate di isolette che fungevano da facili nascondigli per chi ci era nato, mentre come trappola mortale per gli stranieri, che venivano attaccati di sorpresa e dato che il territorio non permetteva il passaggio di molte navi contemporaneamente, spesso avevano la peggio.



inoltre per spiegare meglio il quadro geo politico delle filippine dobbiamo ricorrere ancora alla storia. le filippine furono conquistate e convertite al cattolicesimo dagli spagnoli verso la fine del 1500, tanto che ancora oggi la maggioranza della gente nelle filippine è cristiana, ma prima della venuta degli spagnoli, era arrivato l’islam diffondendosi dall’indonesia, quindi arrivando dal meridione, proprio dove gli spagnoli incontrarono le maggiori difficoltà nella conquista e dove non riuscirono mai a convertire del tutto la popolazione. per fare un paragone storico si può dire che la zona di Sulu per gli spagnoli è stata un po’ come un vietnam per gli americani, tanto che ancora oggi in questa zona la popolazione è prevalentemente musulmana, e lo sono anche i pirati che storicamente hanno sempre infestato quelle acque. infatti ancora oggi ospitano le milizie pirata della nota cella terroristica jihadista, la violentissima Abu Sayaff, che negli ultimi 30 anni spesso ha fatto parlare di se per i suoi terribili atti terroristici, quali esecuzioni di missionari, bombe fatte esplodere nelle città o ancora attacchi kamikaze ai danni di civili innocenti.


Tra i molteplici atti deplorevoli di questo gruppo separatista islamico voglio citare solo uno, che però è stato sicuramente tra i più importanti, ovvero nel febbraio del 2004 il bombardamento di un ferry a largo di Manila nel quale morirono 116 persone. un attacco che attirò l’attenzione di tutti i media internazionali, e spinsero i governi del mondo a riconoscere l’esistenza di un problema molto serio e ad unire le forze per combattere questo terrorismo.

Da quel momento sono iniziati dei controlli molto stretti in quelle acque, con varie incursioni congiunte da parte della marina filippina, malese e degli Stati Uniti per estirpare il gruppo Abu Sayaff. sforzi che nel decennio sucessivo hanno ridotto drasticamente l’attività del gruppo ed eliminato nel tempo migliaia di militanti jihadisti, ma che al tempo stesso, come fu per gli spagnoli non sono bastati a debellare del tutto il problema. poichè appena venivano spostate le forze militari, i terroristi erano sempre stati pronti a ricominciare ad agire, specialmente su scala minore.  Si sono dunque specializzandosi negli atti di pirateria e più nello specifico intendo i sequestri di persona a scopo estorsivo.

Al giorno d’oggi si stima esistano almeno 500 membri nel gruppo ed ogni anno rivendicano almeno un paio di rapimenti nelle acque che occupano. Spesso rapiscono i pescatori indonesiani che si spostano verso le vicine acque malesi perchè vi è più pesce e perchè lo si può vendere ad un prezzo migliore. I terroristi arrivano con delle velocissime speedboat che superano i 90km/h in acqua armati di mitragliatrici pesanti, sequestrano i malcapitati e nel giro di 2 ore sono già di ritorno tra le mangrovie nelle loro basi occultate. Poi una volta imprigionata la vittima solitamente iniziano a diffondere dei video in cui chiedono moltissimi soldi come riscatto, almeno mezzo milione di dollari a persona, e se le richieste non vengono soddisfatte, uccidono in modi orribili i loro ostaggi, diffondendo poi le esecuzioni online. Il problema è che difficilmente i governi accettano di pagare queste estorsioni, perchè sono consapevoli che poi quei soldi finiranno a finanziare ulteriormente il terrorismo internazionale. Quindi le vite di chi viene catturato sono ahimè ad altissimo rischio. quello che cercano di fare di solito le intelligence dei governi e la marina filippina è scovare ed eliminare questi pirati prima che uccidano gli ostaggi, ma non sempre ci riescono, anche perchè questa gente si nasconde in piccole isole ricoperte di foresta ed in mezzo al niente, spesso aiutati da i pochi abitanti di queste zone rurali che in caso di estorsione avvenuta con successo andranno a beneficiarne economicamente per i servizi svolti a favore dei terroristi.

Ancora oggi la marina filippina si trova costretta in una specie di guardia e ladri con questi criminali, in cui appena si distrae per inseguirne alcuni, ne passano altri dal lato opposto. è un fenomeno veramente difficile da controllare, e l’unico modo per reprimerlo oltre al fuoco armato è quello di non passare da quelle parti! meno la gente verrà rapita, minori saranno le leve a disposizione dei pirati per poter finanziare i propri scopi malefici, costringendoli a venire sempre di più allo scoperto dai loro nascondigli dando la possibilità alla marina di eliminarli, o ancora meglio abbandonare direttamente l’attività piratesca e risolvendo il problema alla radice.


 Quindi amici miei nonostante le Filippine possano offrirci dei paradisi naturali ancora incontaminati, dobbiamo ricordarci di fare sempre moltissima attenzione a dove andiamo, soprattutto se navighiamo per mare o stiamo esplorando la zona meridionale del paese, purtroppo non viviamo nelle storie romanzate che vediamo in tv, con questi elementi non c’è nulla da scherzare. l’unico aiuto che posso darvi in questo caso oltre a fornirvi le informazioni per prevenire certe situazioni, è di passarvi la mia assicurazione medica GENKI, che coprirebbe tutte le spese in caso necessitiate cure mediche di ogni genere ed è pensata ad hoc per i viaggiatori, tanto che si può attivare anche per 1 solo mese alla volta. ecco qui il link: https://genki.world/?with=esplorainsiemeanoi


Detto ciò esploratori vi ricordo che soprattutto quando si stanno per intraprendere dei viaggi esotici è sempre bene andare a leggere certe informazioni sul sito della farnesina e su viaggiare sicuri. dateci un occhiata perchè appunto anche paesi apparentemente super innoqui come Filippine, Malesia o Indonesia possono avere delle zone in cui è rischioso esplorare. sempre meglio evitare questo genere di problemi!

Io sono Tommaso di Esplora Insieme a Noi e per oggi mi fermo qui, però ci tengo particolarmente a raccogliere i vostri feedback o se vi siete mai trovati in una situazione pericolosa durante i vostri viaggi. ci vediamo nel prossimo episodio, ciao esploratoriiiii!!!!!!



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